sabato 3 agosto 2013

Sardegna




Nuove emozioni vissute in Sardegna
 Testo Giuseppe De Pietro
 Foto   Valentino De Pietro


Ho gia` avuto modo di scrivere sulla Sardegna in altre occasioni, ed ogni volta ho avuto modo di apprezzarne le tante peculiarità`, di vivere nuove emozioni. E` una delle terre più` belle e più` antiche d’Europa, ricca di storia, lunga e travagliata.

Al viaggiatore che raggiunge la Sardegna in aereo, consiglio di provare a guardarla, in fase di atterraggio, oppure da una barca al largo: sembra un altopiano in diretto rapporto con il mare. Per vedere i segni dell’uomo e` necessario avvicinarsi. In effetti, nei 1850 chilometri di costa sarda meno di 300 sono urbanizzati e se si evitano questi tratti si possono scoprire angoli davvero unici, paragonabili a paradisi sognati.
 Fare un viaggio nella seconda isola più’ grande del Mediterraneo significa immergersi in un mondo diverso da quello a cui siamo abituati , dove si viene a contatto con un paese multiforme e scostante, all’insegna delle contraddizioni, con tanta ricchezza e tanta povertà’. Un’isola abitata da gente severa e austera, ma piena di vitalità’.


Dove la natura dei luoghi, la loro storia, il carattere della gente che li abita formano un tutt’uno inscindibile e vitale. Oggi pero`, i sardi sono tra i popoli che più’ di ogni altro in Europa sono rimasti fedeli alle proprie radici e hanno conservato la propria identità’. Diciamo che, in senso geografico e’ un’isola, storicamente una nazione, sociologicamente un continente.
Andare in Sardegna significa trovare spiagge magnifiche: (mai in alta stagione pero`!) i paesaggi immutabili fatti di montagne imponenti, di profumi intensi, di panorami colorati, di tramonti limpidissimi e` un’esperienza molto diversa rispetto a quelle delle spiagge

e delle montagne del “continente”. Tutte le coste dell’isola meritano una visita: chi ama il granito deve andare al nord, in Gallura, dall’arcipelago della Maddalena alle spiagge di Capo Testa, dalle coste e di Santa Teresa fino alla Costa Smeralda. Quest’ultima con cinquantacinque chilometri di costa con spiagge di fine sabbia bianca, mare dall’eccezionale colore cristallino, natura selvaggia e temperatura mite per diversi mesi all’anno. Una zona che

e` nata come rifugio per le vacanze di illustri personaggi e che ancora oggi mantiene inalterate sia le sue caratteristiche di esclusività` che la bellezza paesaggistica first class. Elemento importante di questo processo evolutivo, nel pieno rispetto del mare e della costa. A Golfo Aranci a Olbia, con lo spettacolo delle isole di Tavolara e Molara. Per chi ama il vento forte e, naturalmente il windsurf, non possiamo non consigliare l’Isola dei Gabbiani, vicino a Palau. La spiaggia sembra proprio californiana. Un mare davvero sensazionale, con i colori che spaziano dal turchese al blu intenso, si trova nell’angolo occidentale della provincia di Sassari. Basta andare verso Alghero, Capo Caccia, Stintino con spiagge stupende quali: le Saline, Punta Elici e la Pelosa.

La costa piu’ selvaggia e` il golfo di Orosei. Qui, tra Calagonone-Dorgali (Barbagia) e Baunei (Ogliastra) vegeta a picco sul mare una delle ultime foreste costiere d’Europa. Il Golfo di Cagliari ha invece una costa bassa e sabbiosa con spiagge e stagni costieri popolati da una grande variate` di uccelli palustri. Qui le spiagge più` belle sono quelle di Muravera, Castiadas e Villasimius, dove l’estate dura di più’ del resto dell’isola.
In Sardegna i colori sono più` nitidi, le rocce più` scoscese, il mare più` trasparente, i contrasti più` marcati, l`esperienza piu` profonda. Perché’ dietro a ogni spiaggia, a ogni picco, a ogni tramonto, c’e` un profondo senso della storia: sede di rigogliose civilta’ (i nuraghi del neolitico), terra di conquista a fini commerciali (i Fenici) e strategici (Cartaginesi, Romani, Genovesi, Aragonesi), i pirati berberi compirono continue incursioni sulle coste sarde alla caccia di schiavi), tutto in Sardegna parla di storia in un concerto di accordi diversi, fatti di luci, colori, ma anche di cultura e  tradizioni.
 La Sardegna e` un’immenso museo all’aperto al centro del mediterraneo e ha il vantaggio di non essere mai chiuso, e` visitabile, infatti, in ogni stagione dell’anno. Ogni localita` ha il suo tesoro artistico da scoprire. Sono almeno una decina gli itinerari culturali che attraversano l’isola. Segnaliamo quelle diretti alle aree archeologiche, alle necropoli e ai complessi nuragici (sono circa 7000), le testimonianze tipiche della cultura dell’isola. Quindi attenzione, non andate in Sardegna unicamente per un solo scopo. Il viaggiatore che si avventuri in questo vero e proprio microcontinente non dovrebbe soffermarsi esclusivamente su uno solo aspetto: le spiagge, le citta`, i panorami selvaggi, i nuraghe testimoni di una avanzatissima civilta` neolitica, si tratta di grandiose costruzioni di pietra a forma di torre che vennero erette in epoche remote un po`
ovunque, e impiegate come abitazioni, inespugnabili castelli, ma anche come templi in cui adorare misteriose divinita`. Tra quelli piu’ importanti: A quattro chilometri da Orroli, un centro agro-pastorale nel Sarcidano, sorge una delle più importanti testimonianze della preistoria sarda: il Nuraghe Arrubiu, si tratta dell’unico esempio di nuraghe pentalobato, originariamente sormontato da una torre alta circa 30 metri, costituito da un centinaio di capanne a pianta circolare ed elissoidale. Proprio di fonte al nuraghe sta sorgendo uno dei complessi di agroturismo meglio integrati con l’ambiente;
Sa Asienda di Gino Vargiu. Poco distante, il Lago Flumendosa, con le sue gole selvagge, è il luogo ideale per la canoa mentre il Lago Mulargia, circondato da morbide colline, è teatro di gare di canottaggio. In entrambi si pratica la pesca sportiva. Un altro nuraghe  da visitare è quello di Santu Antine in provincia di Sassari. Il suo primo impianto e` del periodo del bronzo medio e fu frequentato sino in eta` romana. E’ costituito da una torre centrale a tre piani  circondata da un imponente bastione con tre torri ai vertici che racchiude un cortile e un pozzo. Si trova presso Torralba, dove si visita il Museo della Valle dei Nuraghi in cui sono raccolti gli oggetti provenienti dagli scavi. La provincia di Nuoro conserva altri insediamenti importanti. Se siete in questa zona, non mancate una visita ad Orgosolo, sorge su un  ripido pendio e fra le strette strade del centro spiccano, dipinti sui muri delle case, coloratissimi murales (a sfondo sociale e politico) che dagli anni Sessanta ad oggi ripercorrono un pezzo di storia italiana. Un’opera di denuncia e di memoria in un paese tradizionalmente popolato da pastori, posto al margine settentrionale della Barbagia.

Da visitare anche le Chiese romaniche, le seicentesche torri di avvistamento spagnole disaminiate lungo la costa sarda. Le tradizioni, le feste locali, alcune note piu` di altre, ma tutte dalle profonde radici del passato, costituiscono altrettanti motivi che possono movimentare una visita in Sardegna, affascinando il viaggiatore, rendendola indimenticabile. A Tuili, nel nuorese, vi è un’importantissimo retablo del XVI secolo, di Antonio Cavaro, La peculiarità storica di questo Maestro, oltreché nei personaggi, è da rivelarsi nei paesaggi, la cui perfetta prospettiva e le dosate proporzioni ricordano quelli umbro-toscani di Pier della Francesca e Leonardo da Vinci.  conservato intatto e visibile presso la parrocchiale del Paese. A pochi minuti, a S. Maria de Is Aquas, a Sàrdara vi è il più importante complesso termale della Sardegna, le Terme di Sardara, le acque minerali della Fonte Meraviglia sono uniche in Italia per le loro caratteristiche, in tutto simili a quelle di Vichy, in Francia.
Ogni angolo della Sardegna e` testimone e custode di antichi fatti che oggi rivestono il carattere della tradizione. Le feste popolari, proprie di ogni citta’ o borgo dell’isola, allietano la vita locale rievocando antichi riti, come ad esempio la Sartiglia di Oristano, si svolge a carnevale ed e` una gara equestre a squadre. Protagonista Su Componidori, il cavaliere piu` abile, ma anche il giovane piu` onesto e virtuoso della citta`, la piu’ conosciuta e certo sugestiva per gli antichi rituali cavallereschi.   la processione dei Candelieri di Sassari il 14 agosto, di origine catalana. La sacra di Sant’Efizio patrono di Cagliari, si svolge il 1. Maggio da oltre 300 anni e raggiunge il culmine nella grande sfilata di popolani che indossano i costumi e ornamenti di tutte le contrade. La festa del Redentore (a Nuoro l’ultima domenica di agosto) risale al 1900 ed e’ un vero e proprio festival di canti e di balli sardi.  Ci sono paesi all’interno della Sardegna, quasi sconosciuti alle carte geografiche, dove il tempo si e` fermato. E con il tempo anche le tradizioni sono identiche a una volta. Soprattutto nel cibo. Ancora oggi ci sono dei dolci fatti con la stessa ricetta dei nostri nonni.
Launeddas (flauti di canne dal suono armonioso) e ballu tundu (danza popolare allegra e ritmata). Costumi preziosi e scenografiche cavalcate. Le tradizioni del popolo sardo sono antiche e profonde e, soprattutto, tuttora conservate con orgoglio.
Il calendario delle feste abbraccia tutto l’anno: da gennaio a dicembre sono piu’ di 200 in ogni localita’ dell’isola. La penultima domenica di maggio, a Sassari, e’ di scena la tradizionale Cavalcata sarda. Una delle poche feste popolari che non possa vantare un’origine religiosa, dal momento che in passato veniva organizzata in occasione delle visite dei regnanti. Il momento culminante della spericolata corsa di cavalli e` il Palio, in cui si rinnova l’ardire e l’orgoglio della balentia isolana. A contorno della spettacolare esibizione, la sfilata di preziosi costumi e ornamenti e una rassegna notturna di canti e danze tradizioni.
Non e` strano, da parte di amici che abitano a Roma o altrove, sentirsi chiedere, a persone che si recano in viaggio in Sardegna, se rimane uno spazio nel portabagagli della macchina, mettere anche un po` di pane carasau, una o due pezze di pecorino sardo, oppure qualche bottiglia di Vernaccia di Oristano o di Malvasia di Bosa, un po` di bottarga. La cucina dell’isola e` strettamente legata ai prodotti del patrimonio agricolo, ittico e della selvaggina presente. Una cucina, pertanto, antica come quella pastorale e modesta come l’uomo di campagna. Una cucina fatta di cose genuine e semplici, con poche manipolazioni ma dal sapore deciso e naturale. Le specialita` sono diverse e si differenziano da provincia a provincia, cosi` come i modi di parlare, le feste paesane, i canti, l’artigianato.
Il viaggiatore che ritorna dalla Sardegna porta  con sé memorie profumate.
Tutte queste dimostrazioni di vitalita` culturale costituiscono la base, le fondamenta di una struttura sociologica che, accanto al culto e al profondo rispetto per le proprie tradizioni, sa rinnovare costantemente la propria forma di esprimersi. Cosi` oggi, in Sardegna, accanto alle antiche feste popolari troviamo inziative all’insegna della piu` spinta modernita` e mondanita`: i campionati velici che accompagnano lo svolgersi della stagione estiva, oltre alle piu` moderne barche da competizione, prevedono regate per barche classiche e per le vele latine, di cui la Sardegna e` rimasta uno dei pochi centri esistenti. in Costa Smeralda, nucleo della mondanita` estiva, si susseguono   continuamente le iniziative che richiamano i volti piu` noti della cultura, della letteratura, cinema, pittura, TV, economia ed industria. L’arcipelago della Maddalena, alla ricerca di spiagge solitarie e romantiche. A ovest l’isola di Spargi, con le sue coste cesellate da deliziose spiaggette. Piu` a nord, l’elegante Budelli, isola capolavoro incorniciata dall’arenile color rosa e, dietro l’isola S. Maria, verdeggiante e sinuosa, che si allunga fino a baciare le scogliere della selvaggia Razzoli. La Costa Smeralda a sud e la Corsica, piu` lontana, a nord, completano lo scenario, tra i piu` incantevoli del Mediterraneo.
La Sardegna nel verde oltre la costa. Alla scoperta dell’altro volto dell’isola, attraverso facili itinerari tra antichi paesi  immersi nel verde della macchia mediterranea.
L’isola offre circa 9000 kmq di foreste: un patrimonio naturale di grande interesse per la flora, la fauna, il paesaggio, le sue bellezze naturali ed un ricco bagaglio di storia per meditare,  le emozioni del vento per navigare velocemente in emozionanti planate. Chiunque sia andato in Sardegna e sia stato in grado di cogliere lo spirito profondo in ogni singolo momento, della giornata sulla spiaggia, al passaggio di un tortuoso sentiero, alla scoperta di un’antica chiesa o un villaggio preistorico, sara` rientrato a casa rinfrancato e tonificato sia nel fisico che nello spirito. Perche` qui` l’aria e` limpida e costantemente rinnovata dal maestrale, laggiu` e` carica di ricordi storici che spingono alla malinconica meditazione, da un’altra parte il mare ritempra il corpo stanco, un sentiero ci porta alla ricerca di una fauna e una flora inconsuete. In molti paesi dell’interno sono nate cooperative di guide per accompagnare gli escursionisti all’interno
della regione. Per raggiungere i luoghi piu’ intimi  e nascosti dell’isola si seguono antichi percorsi. E’ questo il paradiso per chi ama il trekking e l’osservazione degli animali. Non e’ difficile ,infatti, scorgere cervi, cinghiali, volpi, cavalli selvaggi e le specie piu` rare di uccelli, come l’aquila reale, il grifone e il falco pellegrino. A piedi si possono fare interessanti escursioni attraverso l’Iglesiente, il Sulcis e i monti di Teulada, nella parte sud-occidentale dell’isola. Anche la Gallura e l’Ogliastra offrono eccezionali possibilita’ a chi ama passeggiare nella natura. L’albergo La strega di Villanova, in vista del lago alto Flumendosa, fra freschi boschi secolari che vi accompagnano anche per i 26 km che vi separano dal mare e dalle famose rocce di Arbatax.

Oristano nasce dopo l’anno mille e la tradizione vuole sia stata costruita con le pietre di Tharros abbandonata. Il periodo di maggiore splendore della citta` e` tra il 1100 ed il 1400 durante il Giudicato d’ Arborea. Dell’antica cinta di mura rimangono la Torre di S. Cristoforo, chiamata anche Porta Manna e l’opposta Portixedda: camminando a piedi nel piccolo e suggestivo centro storico, con al centro piazza Eleonora d’Arborea, si possono visitare la Cattedrale, e le chiede di S. Francesco e Santa Chiara. Merita una visita l’Antiquarium arborense: il museo espone molti reperti di epoca preistorica, una pinacoteca e una sezione dedicata al periodo dei Giudicati.
Nelle zone interne, meno battute dal turismo di massa, nel corso degli ultimi anni si e’ diffuso il turismo equestre. I centri ippici sono circa sessanta. Uno dei piu’ attrezzati  e` quello di Arborea (Hotel Ala Birdi), nel Golfo di Oristano. Ha una cinquantina di cavalli e maneggio coperto. Da qui si possono seguire diversi itinerari lungo la campagna oristanese fra pinete, stagni, colline, spiagge e scogliere. In poche ore di marcia si puo` giungere anche sull’altopiano della Giara di Gesturi-Genoni, dove vivono i famosi cavallini selvaggi. A Santulussurgiu in provincia di Oristano abbiamo visitato il museo della tecnica agricola che è ricco di oltre duemila oggetti provenienti della tradizione campestre. Inolrtre è presente una realtà artigianale costituita dall’elaborazione dei coltelli lussurgesi, a serramanico, antico strumento da taglio dai piu, suggestivi significati simbolici, ha sempre evocato immagini e accompagnato gesti dell’antico mondo agricolo e pastorale dagli artigiani Fratelli Mura di Vittorio che con mani sapienti realizzano dei pezzi unici.
La gastronomia sarda e` un mondo tutto da scoprire: dai ricchi culurgionis agli arrosti di cinghiale, la bottarga di Oristano alle aragoste di Alghero,  zuppe di pesce e ai dolcetti di mandorle.
In generale, pero`, i piatti tipici della cucina sarda sono di tipo contadino: minestre, verdure, formaggi e carni di agnello e capra e, soprattutto il “porceddu” il famoso maialino arrosto.
Alcuni piatti tipici tradiscono inoltre la provenienza ‘esterna”, come il cus-cus di Carloforte, le “empanadas” e la “lepudrida” di provenienza spagnola e araba. Lungo tutta l’isola, la cucina e variegata e gli stessi piatti subiscono lievi varianti che moltiplicano il piacere  della scoperta e della comparazione.
Cagliari,  collocata al centro della bellissima costa meridionale dell’isola, che ha le sue estremità a Capo Teulada a ovest e a Villasimius ad est,  è ideale punto di partenza per una serie di escursioni: Cagliari riassume in se tutta la storia della Sardegna, città di origini fenicio-puniche, ha ancora oggi imponenti resti romani., fare un giro di ricognizione alla scoperta del passato, le cui vestiglia più imponenti sono quelli di Nora, città romana, a trenta chilometri da Cagliari e di Burumini, imponente fortezza nuragica a settanta chilometri. Un clima che, e tutto l’anno si può praticare l’attività velica, oppure andare alla scoperta di mille insenature  del litorale. Il porto turistico di Marina Piccola, davanti alla grande spiaggia del Poetto, una delle più belle della Sardegna, per ammirare il volo dei fenicotteri rosa. Ma non cè solamente il mare di Cagliari, ma tutta la Costa Sud è incantevole, dove il sole e il mare cristallino fanno da cornice ad una natura superba,
unica al mondo. Un irripetibile museo all’aperto per ammirare i segni dei popoli che nei diversi millenni hanno lasciato le loro spettacolari testimonianze. Con il suo clima mite tutto l’anno, i paesaggi, le feste, il folclore, le tradizioni, le coste, e le spiagge ancora intatte, una cucina caratteristica unita alla tradizionale ospitalità del popolo sardo, vi aspetta per regalarvi ogni giorno nuove scoperte.
Per questo, viaggiare in Sardegna non deve portare a indugiare su un singolo aspetto di questo multicolore continente in miniatura.
Si avra` la migliore conoscenza esercitando la curiosita` e la ricerca, con il doveroso rispetto per una cultura autentica e genuina che e` giunta a noi dopo innumerevoli sofferenze e travagli.


Come arrivare
Con Alitalia (06-65641) voli per Alghero da Milano, Bologna e Roma; per Olbia da Roma, Milano, Bologna, Verona, Torino e Pisa sono assicurati anche da Meridiana, (0789-69300). Per spostarsi conviene noleggiare un’auto: rivolgendosi all,Avis (06-41994).
Traghetto
Se si preferisce avere la propria auto a disposizione e` d’obbligo il viaggio in traghetto. La Tirrenia (06-4742041) collega giornalmente Genova oppure da Civitavecchia con Porto Torres e Olbia. Oppure i traghetti Moby Lines (0565-9361) navigando sulla rotta Livorno-Olbia.
Acquisti
Tappeti, ricami, merletti, ceramiche, cesti di paglia intrecciata e oggetti in rame a sbalzo: il meglio dell’artigianato sardo si trova negli show room I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianato) che garantiscono autenticita` e qualita` dei prodotti. A Sassari, Padiglione dell’Artigianato ai Giardini pubblici; ad Alghero, Via Catalogna 56 ed altre citta`.
Informazioni
Ente Sardo Industrie Turistiche, Via Mameli, 97 Cagliari (167-013153).





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