Nuove emozioni vissute in
Sardegna
Testo Giuseppe De Pietro
Foto Valentino De Pietro
Ho gia` avuto modo di
scrivere sulla Sardegna in altre occasioni, ed ogni volta ho avuto modo di
apprezzarne le tante peculiarità`, di vivere nuove emozioni. E` una delle terre
più` belle e più` antiche d’Europa, ricca di storia, lunga e travagliata.
Al viaggiatore che raggiunge la Sardegna in aereo,
consiglio di provare a guardarla, in fase di atterraggio, oppure da una barca
al largo: sembra un altopiano in diretto rapporto con il mare. Per vedere i
segni dell’uomo e` necessario avvicinarsi. In effetti, nei 1850 chilometri di
costa sarda meno di 300 sono urbanizzati e se si evitano questi tratti si
possono scoprire angoli davvero unici, paragonabili a paradisi sognati.
Fare un
viaggio nella seconda isola più’ grande del Mediterraneo significa immergersi
in un mondo diverso da quello a cui siamo abituati , dove si viene a contatto
con un paese multiforme e scostante, all’insegna delle contraddizioni, con
tanta ricchezza e tanta povertà’. Un’isola abitata da gente severa e austera,
ma piena di vitalità’.
Andare in Sardegna significa trovare spiagge magnifiche:
(mai in alta stagione pero`!) i paesaggi immutabili fatti di montagne
imponenti, di profumi intensi, di panorami colorati, di tramonti limpidissimi
e` un’esperienza molto diversa rispetto a quelle delle spiagge
e` nata come rifugio per le vacanze di illustri personaggi e che ancora oggi mantiene inalterate sia le sue caratteristiche di esclusività` che la bellezza paesaggistica first class. Elemento importante di questo processo evolutivo, nel pieno rispetto del mare e della costa. A Golfo Aranci a Olbia, con lo spettacolo delle isole di Tavolara e Molara. Per chi ama il vento forte e, naturalmente il windsurf, non possiamo non consigliare l’Isola dei Gabbiani, vicino a Palau. La spiaggia sembra proprio californiana. Un mare davvero sensazionale, con i colori che spaziano dal turchese al blu intenso, si trova nell’angolo occidentale della provincia di Sassari. Basta andare verso Alghero, Capo Caccia, Stintino con spiagge stupende quali: le Saline, Punta Elici e la Pelosa.
La costa piu’ selvaggia e` il golfo di Orosei. Qui, tra Calagonone-Dorgali (Barbagia) e Baunei (Ogliastra) vegeta a picco sul mare una delle ultime foreste
costiere d’Europa. Il Golfo di Cagliari ha invece una costa bassa e sabbiosa
con spiagge e stagni costieri popolati da una grande variate` di uccelli
palustri. Qui le spiagge più` belle sono quelle di Muravera, Castiadas e Villasimius, dove l’estate dura di più’
del resto dell’isola.
In Sardegna i colori sono più`
nitidi, le rocce più` scoscese, il mare più` trasparente, i contrasti più`
marcati, l`esperienza piu` profonda. Perché’ dietro a ogni spiaggia, a ogni
picco, a ogni tramonto, c’e` un profondo senso della storia: sede di rigogliose
civilta’ (i nuraghi del neolitico), terra di conquista a fini commerciali (i
Fenici) e strategici (Cartaginesi, Romani, Genovesi, Aragonesi), i pirati
berberi compirono continue incursioni sulle coste sarde alla caccia di
schiavi), tutto in Sardegna parla di storia in un concerto di accordi diversi,
fatti di luci, colori, ma anche di cultura e
tradizioni.
La
Sardegna e` un’immenso museo all’aperto al centro del mediterraneo e ha il
vantaggio di non essere mai chiuso, e` visitabile, infatti, in ogni stagione
dell’anno. Ogni localita` ha il suo tesoro artistico da scoprire. Sono almeno
una decina gli itinerari culturali che attraversano l’isola. Segnaliamo quelle
diretti alle aree archeologiche, alle necropoli e ai complessi nuragici (sono
circa 7000), le testimonianze tipiche della cultura dell’isola. Quindi
attenzione, non andate in Sardegna unicamente per un solo scopo. Il viaggiatore
che si avventuri in questo vero e proprio microcontinente non dovrebbe
soffermarsi esclusivamente su uno solo aspetto: le spiagge, le citta`, i
panorami selvaggi, i nuraghe testimoni di una avanzatissima civilta` neolitica,
si tratta di grandiose costruzioni di pietra a forma di torre che vennero
erette in epoche remote un po`
ovunque, e impiegate come abitazioni,
inespugnabili castelli, ma anche come templi in cui adorare misteriose
divinita`. Tra quelli piu’ importanti: A quattro chilometri da Orroli, un centro agro-pastorale nel
Sarcidano, sorge una delle più importanti testimonianze della preistoria sarda:
il Nuraghe Arrubiu, si tratta dell’unico esempio di nuraghe pentalobato,
originariamente sormontato da una torre alta circa 30 metri, costituito da un
centinaio di capanne a pianta circolare ed elissoidale. Proprio di fonte al
nuraghe sta sorgendo uno dei complessi di agroturismo meglio integrati con
l’ambiente;
Sa Asienda di Gino
Vargiu. Poco distante, il Lago Flumendosa, con le sue gole selvagge, è il luogo
ideale per la canoa mentre il Lago Mulargia, circondato da morbide colline, è
teatro di gare di canottaggio. In entrambi si pratica la pesca sportiva. Un
altro nuraghe da visitare è quello di
Santu Antine in provincia di Sassari.
Il suo primo impianto e` del periodo del bronzo medio e fu frequentato sino in
eta` romana. E’ costituito da una torre centrale a tre piani circondata da un imponente bastione con tre
torri ai vertici che racchiude un cortile e un pozzo. Si trova presso Torralba, dove si visita il Museo della
Valle dei Nuraghi in cui sono raccolti gli oggetti provenienti dagli scavi. La
provincia di Nuoro conserva altri
insediamenti importanti. Se siete in questa zona, non mancate una visita ad Orgosolo, sorge su un ripido pendio e fra le strette strade del
centro spiccano, dipinti sui muri delle case, coloratissimi murales (a sfondo
sociale e politico) che dagli anni Sessanta ad oggi ripercorrono un pezzo di
storia italiana. Un’opera di denuncia e di memoria in un paese tradizionalmente
popolato da pastori, posto al margine settentrionale della Barbagia.
Da visitare anche le
Chiese romaniche, le seicentesche torri di avvistamento spagnole disaminiate
lungo la costa sarda. Le tradizioni, le feste locali, alcune note piu` di
altre, ma tutte dalle profonde radici del passato, costituiscono altrettanti
motivi che possono movimentare una visita in Sardegna, affascinando il
viaggiatore, rendendola indimenticabile. A Tuili,
nel nuorese, vi è un’importantissimo retablo del XVI secolo, di Antonio Cavaro,
La peculiarità storica di questo Maestro, oltreché nei personaggi, è da
rivelarsi nei paesaggi, la cui perfetta prospettiva e le dosate proporzioni
ricordano quelli umbro-toscani di Pier della Francesca e Leonardo da
Vinci. conservato intatto e visibile
presso la parrocchiale del Paese. A pochi minuti, a S. Maria de Is Aquas, a
Sàrdara vi è il più importante complesso termale della Sardegna, le Terme di Sardara, le acque minerali
della Fonte Meraviglia sono uniche in Italia per le loro caratteristiche, in
tutto simili a quelle di Vichy, in Francia.
Ogni angolo della Sardegna e` testimone e custode di
antichi fatti che oggi rivestono il carattere della tradizione. Le feste
popolari, proprie di ogni citta’ o borgo dell’isola, allietano la vita locale
rievocando antichi riti, come ad esempio la Sartiglia di Oristano, si svolge a carnevale ed e` una gara equestre a squadre.
Protagonista Su Componidori, il
cavaliere piu` abile, ma anche il giovane piu` onesto e virtuoso della citta`,
la piu’ conosciuta e certo sugestiva per gli antichi rituali
cavallereschi. la processione dei
Candelieri di Sassari il 14 agosto,
di origine catalana. La sacra di Sant’Efizio patrono di Cagliari, si svolge il 1. Maggio da oltre 300 anni e raggiunge il
culmine nella grande sfilata di popolani che indossano i costumi e ornamenti di
tutte le contrade. La festa del Redentore (a Nuoro l’ultima domenica di agosto)
risale al 1900 ed e’ un vero e proprio festival di canti e di balli sardi. Ci sono paesi all’interno della Sardegna,
quasi sconosciuti alle carte geografiche, dove il tempo si e` fermato. E con il
tempo anche le tradizioni sono identiche a una volta. Soprattutto nel cibo.
Ancora oggi ci sono dei dolci fatti con la stessa ricetta dei nostri nonni.
Launeddas (flauti di canne dal suono armonioso) e ballu tundu (danza popolare allegra e
ritmata). Costumi preziosi e scenografiche cavalcate. Le tradizioni del popolo
sardo sono antiche e profonde e, soprattutto, tuttora conservate con orgoglio.
Il calendario delle feste
abbraccia tutto l’anno: da gennaio a dicembre sono piu’ di 200 in ogni
localita’ dell’isola. La penultima domenica di maggio, a Sassari, e’ di scena la tradizionale Cavalcata sarda. Una delle poche feste popolari che non possa
vantare un’origine religiosa, dal momento che in passato veniva organizzata in
occasione delle visite dei regnanti. Il momento culminante della spericolata
corsa di cavalli e` il Palio, in cui si rinnova l’ardire e l’orgoglio della balentia isolana. A contorno della
spettacolare esibizione, la sfilata di preziosi costumi e ornamenti e una
rassegna notturna di canti e danze tradizioni.
Non e` strano, da parte
di amici che abitano a Roma o altrove, sentirsi chiedere, a persone che si
recano in viaggio in Sardegna, se rimane uno spazio nel portabagagli della macchina,
mettere anche un po` di pane carasau, una
o due pezze di pecorino sardo, oppure qualche bottiglia di Vernaccia di Oristano o di Malvasia
di Bosa, un po` di bottarga. La
cucina dell’isola e` strettamente legata ai prodotti del patrimonio agricolo, ittico
e della selvaggina presente. Una cucina, pertanto, antica come quella pastorale
e modesta come l’uomo di campagna. Una cucina fatta di cose genuine e semplici,
con poche manipolazioni ma dal sapore deciso e naturale. Le specialita` sono
diverse e si differenziano da provincia a provincia, cosi` come i modi di
parlare, le feste paesane, i canti, l’artigianato.
Il viaggiatore che ritorna
dalla Sardegna porta con sé memorie
profumate.
Tutte queste dimostrazioni di vitalita` culturale
costituiscono la base, le fondamenta di una struttura sociologica che, accanto
al culto e al profondo rispetto per le proprie tradizioni, sa rinnovare
costantemente la propria forma di esprimersi. Cosi` oggi, in Sardegna, accanto
alle antiche feste popolari troviamo inziative all’insegna della piu` spinta
modernita` e mondanita`: i campionati velici che accompagnano lo svolgersi
della stagione estiva, oltre alle piu` moderne barche da competizione,
prevedono regate per barche classiche e per le vele latine, di cui la Sardegna
e` rimasta uno dei pochi centri esistenti. in Costa Smeralda, nucleo della mondanita` estiva, si susseguono continuamente le iniziative che richiamano i
volti piu` noti della cultura, della letteratura, cinema, pittura, TV, economia
ed industria. L’arcipelago della Maddalena,
alla ricerca di spiagge solitarie e romantiche. A ovest l’isola di Spargi, con le sue coste cesellate da
deliziose spiaggette. Piu` a nord, l’elegante Budelli, isola capolavoro incorniciata dall’arenile color rosa e,
dietro l’isola S. Maria,
verdeggiante e sinuosa, che si allunga fino a baciare le scogliere della
selvaggia Razzoli. La Costa Smeralda a sud e la Corsica, piu`
lontana, a nord, completano lo scenario, tra i piu` incantevoli del
Mediterraneo.
Oristano nasce dopo l’anno mille e la tradizione vuole sia stata
costruita con le pietre di Tharros abbandonata.
Il periodo di maggiore splendore della citta` e` tra il 1100 ed il 1400 durante
il Giudicato d’ Arborea. Dell’antica cinta di mura rimangono la Torre di S.
Cristoforo, chiamata anche Porta Manna e l’opposta Portixedda: camminando a
piedi nel piccolo e suggestivo centro storico, con al centro piazza Eleonora
d’Arborea, si possono visitare la Cattedrale, e le chiede di S. Francesco e
Santa Chiara. Merita una visita l’Antiquarium arborense: il museo espone molti
reperti di epoca preistorica, una pinacoteca e una sezione dedicata al periodo
dei Giudicati.
Nelle zone interne, meno
battute dal turismo di massa, nel corso degli ultimi anni si e’ diffuso il
turismo equestre. I centri ippici sono circa sessanta. Uno dei piu’
attrezzati e` quello di Arborea (Hotel Ala Birdi), nel Golfo di
Oristano. Ha una cinquantina di cavalli e maneggio coperto. Da qui si possono
seguire diversi itinerari lungo la campagna oristanese fra pinete, stagni,
colline, spiagge e scogliere. In poche ore di marcia si puo` giungere anche
sull’altopiano della Giara di Gesturi-Genoni, dove vivono i famosi cavallini
selvaggi. A Santulussurgiu in
provincia di Oristano abbiamo visitato il museo della tecnica agricola che è
ricco di oltre duemila oggetti provenienti della tradizione campestre. Inolrtre
è presente una realtà artigianale costituita dall’elaborazione dei coltelli
lussurgesi, a serramanico, antico strumento da taglio dai piu, suggestivi
significati simbolici, ha sempre evocato immagini e accompagnato gesti
dell’antico mondo agricolo e pastorale dagli artigiani Fratelli Mura di
Vittorio che con mani sapienti realizzano dei pezzi unici.
La gastronomia sarda e` un mondo tutto da scoprire: dai
ricchi culurgionis agli arrosti di cinghiale, la bottarga di Oristano alle aragoste di Alghero, zuppe di pesce e ai dolcetti di mandorle.
In generale, pero`, i piatti
tipici della cucina sarda sono di tipo contadino: minestre, verdure, formaggi e
carni di agnello e capra e, soprattutto il “porceddu” il famoso maialino
arrosto.
Alcuni piatti tipici tradiscono
inoltre la provenienza ‘esterna”, come il cus-cus di Carloforte, le “empanadas” e la “lepudrida” di provenienza spagnola
e araba. Lungo tutta l’isola, la cucina e variegata e gli stessi piatti
subiscono lievi varianti che moltiplicano il piacere della scoperta e della comparazione.
Cagliari, collocata
al centro della bellissima costa meridionale dell’isola, che ha le sue
estremità a Capo Teulada a ovest e a Villasimius ad est, è ideale punto di partenza per una serie di
escursioni: Cagliari riassume in se tutta la storia della Sardegna, città di
origini fenicio-puniche, ha ancora oggi imponenti resti romani., fare un giro
di ricognizione alla scoperta del passato, le cui vestiglia più imponenti sono
quelli di Nora, città romana, a trenta chilometri da Cagliari e di Burumini,
imponente fortezza nuragica a settanta chilometri. Un clima che, e tutto l’anno
si può praticare l’attività velica, oppure andare alla scoperta di mille
insenature del litorale. Il porto
turistico di Marina Piccola, davanti alla grande spiaggia del Poetto, una delle
più belle della Sardegna, per ammirare il volo dei fenicotteri rosa. Ma non cè
solamente il mare di Cagliari, ma tutta la Costa Sud è incantevole, dove il
sole e il mare cristallino fanno da cornice ad una natura superba,
Per questo, viaggiare in Sardegna non deve portare a
indugiare su un singolo aspetto di questo multicolore continente in miniatura.
Si avra` la migliore conoscenza
esercitando la curiosita` e la ricerca, con il doveroso rispetto per una
cultura autentica e genuina che e` giunta a noi dopo innumerevoli sofferenze e
travagli.
Come arrivare
Con Alitalia (06-65641) voli
per Alghero da Milano, Bologna e
Roma; per Olbia da Roma, Milano,
Bologna, Verona, Torino e Pisa sono assicurati anche da Meridiana, (0789-69300).
Per spostarsi conviene noleggiare un’auto: rivolgendosi all,Avis
(06-41994).
Traghetto
Se si preferisce avere la
propria auto a disposizione e` d’obbligo il viaggio in traghetto. La Tirrenia
(06-4742041) collega giornalmente Genova oppure da Civitavecchia con Porto
Torres e Olbia. Oppure i traghetti Moby Lines (0565-9361) navigando
sulla rotta Livorno-Olbia.
Acquisti
Tappeti, ricami, merletti,
ceramiche, cesti di paglia intrecciata e oggetti in rame a sbalzo: il meglio
dell’artigianato sardo si trova negli show room I.S.O.L.A. (Istituto Sardo
Organizzazione Lavoro Artigianato) che garantiscono autenticita` e qualita` dei
prodotti. A Sassari, Padiglione dell’Artigianato ai Giardini pubblici; ad
Alghero, Via Catalogna 56 ed altre citta`.
Informazioni
Ente Sardo Industrie
Turistiche, Via Mameli, 97 Cagliari (167-013153).
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