domenica 4 agosto 2013

Rio De Janiero


Il mio Brasile che avevo lasciato molti anni fa
Dopo aver trascorso un pò di tempo in questa città meravigliosa, mi sento di potervi raccontare molte cose del viaggio. 

di Valentino De Pietro




Il periodo migliore per la vacanza a Rio de Janeiro è, tra Gennaio e Carnevale,dopo il Carnevale(se non siete fermamente convinti di impazzire per il Samba e il caos frenetico di questo periodo, peraltro magico),o tra Settembre e Ottobre. Risparmio notevole sui voli aerei,non il tutto esaurito e facilità di muoversi e trovare tutti i servizi di sempre,offerti molto,molto,molto più a buon mercato.
Arrivati all'Aeroporto non cadete nella trappola dei taxisti. C'è un comodo servizio di Autobus (Real Onibus)che passa ogni ora e che con 5 Real (2 €)vi porta in una ora circa fino a Copacabana o Ipanema, dove prendere alloggio in un appartamento.
Non andate negli Hotel tempo,soldi e praticità buttati via!!!
Evitate anche di prenotare online. Avrete tutto il tempo per trovare quello che fa al caso vostro e se avete bisogno di qualunque cosa c'è Embraturn contatto diretto c'é Enrico Pinucci un Italiano fidatissimo,di Lucca che vive e lavora a Rio de Janeiro che può darvi una mano in tutto e per tutto(con una bottiglia di vino rosso,qualche salume e del formaggio vi tratterà da re). Un vero amico a cui manca tantissimo l'Italia e l'Inter.
Appartamenti per tutte le compagnie e tutte le tasche.
 
Copacabana, qualità del mare e della spiaggia da tralasciare,offre molti locali,pieni di prostitute e ragazze di facili costumi di giorno in spiaggia(di fronte all'Hotel Rio Othon)e la sera all'Help e dintorni.Lasciate perdere potrete trovare molte ragazze stupende e sempre molto cordiali e disponibili alla conoscenza,senza cadere nella banalità e nello squallore della prostituzione.
Unico "sfizio" a pagamento concesso potrebbe essere una giornata grigia da passare al "Montecarlo"(vicino a Leme,posto salvavida 2/3)o Solarium(vicino all'ippodromo e alla Lagoa),sauna,bagno turco,massaggi,bar,musica e....
Ogni sera c'è qualcosa di interessante che la città offre(comperate la rivista Veja,con l'allegato Veja Rio al Sabato che vi svelerà tutti i concerti,tutti i ristoranti,tutti i luoghi di ritrovo,tutti i luoghi migliori di una settimana a Rio tutta da scoprire.
Nel periodo pre Carnevale ci sono le (Noites Cariocas) sul suggestivo Morro da Urka (un panettone naturale di roccia dove è stato girata la scena sulla funicolare di un famoso 007)con concerti di band Brasiliane molto interessanti,persone "fine",gente di qualità con cui parlare anche in Inglese(cosa non sempre facile a RJ).
Concerti consigliati anche al Canecao,vicino a Rio Sul(ottimo centro commerciale dove passare le giornate piovose).
Potrete anche affidarvi alle conoscenze dei taxisti per scoprire il locale che tira di più nella serata.Contrattate PRIMA!!!!!!Il prezzo del tour,fino al locale di gradimento
E....incredibile,incredibile,potrete anche contrattare l'andata e il ritorno con il solito taxista che,senza ricevere un real al viaggio di andata,vi aspetterà fino alla vostra uscita dal locale o dalla discoteca per riportarvi a casa.Non so come fanno,ma quando uscite nel mezzo di centinaia di persone,ricompaiono dal nulla e vi riconoscono in mezzo a tutto il caos!!!!
Locali ottimi:Cozumel e Via Show,vari locali a Barra(in stile molto europeo,chic,snob e trendy),le varie scuole di Samba(Salgueiro,Mangueira,Beija Flor,Caprichosos de Pilares....)
L'ascesa al Cristo,la visita di giorno al Pao de Açucar,la foresta da Tijuca,il Tempio cinese,cascate e panorami vari...Ve le consiglio tramite un servizio di piccoli pulman (topique)che passano da Copacabana(chiedete info su orari partenze e fermate) e che con un biglietto minimo vi lasciano a ogni partenza del percorso relativo.Dopo il tour tornate alla fermata e aspettate che arrivi l'orario per il topique successivo per raggiungere la sosta successiva.
Alla fermata:Foresta da Tijuca scendete e prendete un trenino che,passando per la foresta,vi porta dritti dritti ai piedi del Cristo...Le foto di rito e ritorno in trenino o a piedi attraverso la suggestiva foresta,fino alla fermata dell'autobus.
Alternativa:tour guidato in jeep,molto turistico,un po' più caro(contrattate sempre il prezzo prima)con guida.
Colazione nei vari bar/fruttifici a ogni angolo di strada(Nossa Senhora de Copacabana),ottimi sandwiches,e stupefacenti succhi di frutta,macedonie e bevande rinfrescanti(dal guaranà naturale,all'açai,all'abacaxi,al morango,al manga,graviola,acerola.....Da provare tutti!!!!)
 
Nei giorni grigi potrete fare shopping nei vari centri commerciali Rio sul o l'imponente Barra shopping.Se avete le idee chiare sui prezzi risparmierete cifre da capogiro su capi di abbigliamento e scarpe(es.Merrel a 60€,bermuda in cotone 8/10€,infradito havaianas 3/4€).Portate poche cose nella valigia all'andata,o dovrete pagare il supplemento peso allaeroporto al ritorno!!!!!
A Leme,consiglio uno dei ristoranti più famosi della città:Marios carne o pesce.Sono uno di fianco all'altro e con 50/60€ riuscite a mangiare,fino a scoppiare,tutto quello che avreste sempre sognato(ostriche,aragoste,gamberoni,gamberetti,orate,pesce vermelho,picanha,carne do sol,coraçaozinhos,frango.....).Da provare almeno una volta,stupefacente!!!Con una vista e un servizio da sogno!!!!
Comperate i vari CD di musica Samba,Bossanova,Axé,Pagode che la città,i negozi,gli ambulanti offrono...Una vera delizia per le orecchie a prezzi stracciati 1€ ciascuno nei mercatini improvvisati agli angoli delle starde al pomeriggio(fatevene subito una copia subito appena rientrati in Italia).
Nella "isola" pedonale di Copacabana ogni sera,alle 17 circa comincia il mercatino di "tutto di più" fino alle 24 circa,dove comperare i soliti souvenir e le solite cianfrusaglie da portare agli amici.Buono per spendere poco e trovare qualcosa di semplice.
La spiaggia che mi sento di consigliarvi a RJ è Ipanema,frequentata più da Brasiliani che turisti.Piuttosto Bella,un po'più pulita,più soleggiata,piena di attività sportive da far rimanere a bocca aperta:delle donne statuarie che giocano a "foot volley" da far impallidire il più prodigo palleggiatore europeo,giocatori di beach volley,calcio sulla sabbia,running,jogging,rollerblade.....
Vicino al posto 9(mi sembra)ci sono i match più accaniti e se siete fortunati vi capita di incontrare Edmundo,Romario e compagnia bella a palleggiare sui "campi" di Ipanema.
Prendete un chip nei mille negozi di telefonia che ci sono(prezzi bassissimi)e inseritelo nel vostro cellulare europeo(adesso funzionano anche giù).E'un ottimo modo per scambiare numeri di telefono in ogni momento e "stabilire " i vostri conatti essendo sempre sempre reperibile(molto utile,fidatevi!!!!).Anche se per chiamare,non fatelo dal cellulare,ma dai mille telefoni pubblici azzuri(orelhones)sparsi in città(molto più economico e funzionale).
Consigli precauzionali.Io mi sono sempre attenuto a queste buone regole e non è mai successo niente.
Evitate di portare gioielli di alcun tipo: braccialetti,orecchini,orologi,griffe,portafogli,scarpe firmate,macchinone fotografiche,videocamere e quant'altro...Servono solo ad attirare l'attenzione dei malintenzionati e a crearvi situazioni spiacevoli.
Cercate di essere più discreti possibili,non accettate bevande da sconosciuti nei locali,e se salite in casa con qualcuno,accordatevi con il portiere che nessuno,salito con voi,deve uscire dal portone senza la vostra autorizzazione via citofono o in prima persona!!!
Abbigliamento comodo:short,infradito e t-shirt da pochi soldi sarà il vostro look per l'80%della vostra vacanza.Evitate strade strette e buie,vie isolate e gruppi di ragazzini minorenni(i più pericolosi).Nella sfortunata ipotesi di un "assalto" tenete sempre con voi 50 € o 50 real,non opponete resistenza(la vita giù non vale come per noi)e non reagite.....
 
Paraty.
Se siete a RJ non potete esimervi dal passare da Paraty. Io me la sono visitata da solo,ma se potessi,ci tornerei accompagnato da una incantevole ragazza.
Il posto è magico e l'atmosfera è perfetta per essere vissuta in coppia.
Si arriva in autobus dalla stazione centrale di RJ,la Rodoviaria con poche decine di Reais. L'autobus parte la mattina molto preso.Munitevi dai maglietta a maniche lunghe per il viaggio sotto il condizionatore siberale, libro e musica.Il viaggio dura inspiegabilmente 4 ore e 1/2(incluse soste banali e fermate insensate).Il panorama costiero cmq vale la pena e non vi farà certo dormire....
Arrivati alla rodoviaria di Paraty prendete un taxi e fatevi accompagnare in cerca di una pousada, ce ne sono decine e decine.La mia si chiamava Pousada do forte (il forte Portoghese che domina un lato del paese). Molto accogliente,carina e pulita.Buona colazione e assoluta pace e tranquillità.Prezzi modici,attorno ai 40 R$ al giorno colazione inclusa(20€ circa).
Il paese è una splendida testimonianza della dominazione Portoghese,a presidio delle navi cariche di oro e minerali preziosi provenienti da Minas Gerais,via fluviale,in partenza per l'Europa.
Il centro è un gioiellino. Le strade sono in pietre dismesse chiamate "pés de mouleque" (piedi di monello) sempre pronte a trarti in inganno dalle loro irregolarità,dovute in gran parte al fenomeno curiosissimo dell'alta marea che inonda le strade fino nel centro del paese.
Pieno di locali tipici,bar,ristoranti,negozio di artigianato locale e produzioni locali.C'è uno splendido negozio di cachaça che vende centinaia di tipi di versi di cachaça e sigari.Ottimo per gli acquisti!!!!
Nelle strade imperversa la Bossanova e la Musica Popolare Brasiliana (Mpb) che fuoriesce dai vari localini del centro.
Il paese è assolutamente sicuro e si può uscire senza tutte le precauzioni di Rio de Janeiro camminando anche di notte in tutta tranquillità.Il rientro non sarà mai a notte fonda dato che non esiste una vera e propria vita notturna a Paraty.
La magia del posto è di giorno, l'insenatura,una "U" perfetta con il paese al centro è protetta dai venti
e il clima risulta molto caldo.Si possono fare passeggiate ed escursioni di ogni tipo prenotando i barconi ancorati sul molo oppure andando verso l'interno e risalendo il fiume anche a cavallo.Nelle pousadas troverete molte offerte in proposito. A voi l'imbarazzo della scelta.
Pousada do Forte Paraty, con i barconi potrete visitare molte delle isole disseminate in tutto il mini arcipelago (dicono più di 100!!!)piene di insenature con acque verdissime e pure.Mangiare e bere a bordo(non dimenticate le ottime caipiroskas o caipirinhas e il pesce cucinato dall'equipaggio).La mia barca era la "Antigona",il capitano vacchio e rugoso,prodigo di battute e perle di saggezza.Il marinaio un giovane ventenne pieno di energia e viatalità,tipici brasiliani.

Alternativa di terra(da fare almeno un giorno), è la risalita del fiume.Io l'ho fatta a cavallo scoprendo percorsi e soste nel fiume meravigliosi.Ho trovato dei pazzi che facevano lo scivolo su delle pietre rese viscide dall'acqua,che si schiantavano in una pericolosissima ansa a "L" del fiume piena di rocce e massi.Ho trovato liane per i tuffi e cascate.Mi hanno fatto bere l'acqua pura del fiume assicurandomi che era limpidissima e mi hanno portato in una fabbrica artigianale di cachaça dove ho assaggiato e comperato delle bottiglie di spettacolare liquore aromatizzato.
Visita al forte di mezz'ora e cambio località...
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Paraty,bello da vistarsi per rilassarsi,per dedicarsi allo spirito,per rallentare i ritmi vitali e calarsi in una pace e in un relax da Paradiso.

Informazioni: 

Clima: Le stagioni in Brasile sono invertite rispetto all'Europa. L'estate brasiliana è molto calda e umida, l'inverno è piacevolmente fresco. In Amazzonia la stagione delle piogge va da gennaio a giugno, quella secca da giugno a dicembre. Ouro Preto, nella regione del Minas Gerais, è piovosa d'estate  (novembre-marzo) e secca d'inverno (giugno-settembre).
Documenti: Passaporto in corso di validità e patente internazionale se s'intende noleggiare un'auto.
Lingua: Portoghese
Valuta: Il real brasiliano vale circa 1.158 lire. Conviene portarsi dollari americani o ritirare la valuta con la carta di credito.
Fuso orario: Cinque ore indietro rispetto a l'Italia. Un'ulteriore ora in meno se ci si reca in Amazzonia.
Disposizioni sanitarie: Nessuna vaccinazione obbligatoria a meno che non si intenda soggiornare a lungo nella foresta o in posti poco battuti.
Trasporti interni: Per le lunghe distanze conviene eprendere l'aereo. Per gli spostamenti all'interno di uno Stato il pullman è un ottimo mezzo di trasporto, economico e comodo (da Rio a San Paolo il costo è di circa 8 dollari). Nelle città i taxi sono economici e numerosi.






ENTE DEL TURISMO
Sito internet:
www.embratur.gov.br
AMBASCIATA DEL BRASILE
Pzza. Navona 14
00185 Roma
Tel. 06683981 

sabato 3 agosto 2013

Sardegna




Nuove emozioni vissute in Sardegna
 Testo Giuseppe De Pietro
 Foto   Valentino De Pietro


Ho gia` avuto modo di scrivere sulla Sardegna in altre occasioni, ed ogni volta ho avuto modo di apprezzarne le tante peculiarità`, di vivere nuove emozioni. E` una delle terre più` belle e più` antiche d’Europa, ricca di storia, lunga e travagliata.

Al viaggiatore che raggiunge la Sardegna in aereo, consiglio di provare a guardarla, in fase di atterraggio, oppure da una barca al largo: sembra un altopiano in diretto rapporto con il mare. Per vedere i segni dell’uomo e` necessario avvicinarsi. In effetti, nei 1850 chilometri di costa sarda meno di 300 sono urbanizzati e se si evitano questi tratti si possono scoprire angoli davvero unici, paragonabili a paradisi sognati.
 Fare un viaggio nella seconda isola più’ grande del Mediterraneo significa immergersi in un mondo diverso da quello a cui siamo abituati , dove si viene a contatto con un paese multiforme e scostante, all’insegna delle contraddizioni, con tanta ricchezza e tanta povertà’. Un’isola abitata da gente severa e austera, ma piena di vitalità’.


Dove la natura dei luoghi, la loro storia, il carattere della gente che li abita formano un tutt’uno inscindibile e vitale. Oggi pero`, i sardi sono tra i popoli che più’ di ogni altro in Europa sono rimasti fedeli alle proprie radici e hanno conservato la propria identità’. Diciamo che, in senso geografico e’ un’isola, storicamente una nazione, sociologicamente un continente.
Andare in Sardegna significa trovare spiagge magnifiche: (mai in alta stagione pero`!) i paesaggi immutabili fatti di montagne imponenti, di profumi intensi, di panorami colorati, di tramonti limpidissimi e` un’esperienza molto diversa rispetto a quelle delle spiagge

e delle montagne del “continente”. Tutte le coste dell’isola meritano una visita: chi ama il granito deve andare al nord, in Gallura, dall’arcipelago della Maddalena alle spiagge di Capo Testa, dalle coste e di Santa Teresa fino alla Costa Smeralda. Quest’ultima con cinquantacinque chilometri di costa con spiagge di fine sabbia bianca, mare dall’eccezionale colore cristallino, natura selvaggia e temperatura mite per diversi mesi all’anno. Una zona che

e` nata come rifugio per le vacanze di illustri personaggi e che ancora oggi mantiene inalterate sia le sue caratteristiche di esclusività` che la bellezza paesaggistica first class. Elemento importante di questo processo evolutivo, nel pieno rispetto del mare e della costa. A Golfo Aranci a Olbia, con lo spettacolo delle isole di Tavolara e Molara. Per chi ama il vento forte e, naturalmente il windsurf, non possiamo non consigliare l’Isola dei Gabbiani, vicino a Palau. La spiaggia sembra proprio californiana. Un mare davvero sensazionale, con i colori che spaziano dal turchese al blu intenso, si trova nell’angolo occidentale della provincia di Sassari. Basta andare verso Alghero, Capo Caccia, Stintino con spiagge stupende quali: le Saline, Punta Elici e la Pelosa.

La costa piu’ selvaggia e` il golfo di Orosei. Qui, tra Calagonone-Dorgali (Barbagia) e Baunei (Ogliastra) vegeta a picco sul mare una delle ultime foreste costiere d’Europa. Il Golfo di Cagliari ha invece una costa bassa e sabbiosa con spiagge e stagni costieri popolati da una grande variate` di uccelli palustri. Qui le spiagge più` belle sono quelle di Muravera, Castiadas e Villasimius, dove l’estate dura di più’ del resto dell’isola.
In Sardegna i colori sono più` nitidi, le rocce più` scoscese, il mare più` trasparente, i contrasti più` marcati, l`esperienza piu` profonda. Perché’ dietro a ogni spiaggia, a ogni picco, a ogni tramonto, c’e` un profondo senso della storia: sede di rigogliose civilta’ (i nuraghi del neolitico), terra di conquista a fini commerciali (i Fenici) e strategici (Cartaginesi, Romani, Genovesi, Aragonesi), i pirati berberi compirono continue incursioni sulle coste sarde alla caccia di schiavi), tutto in Sardegna parla di storia in un concerto di accordi diversi, fatti di luci, colori, ma anche di cultura e  tradizioni.
 La Sardegna e` un’immenso museo all’aperto al centro del mediterraneo e ha il vantaggio di non essere mai chiuso, e` visitabile, infatti, in ogni stagione dell’anno. Ogni localita` ha il suo tesoro artistico da scoprire. Sono almeno una decina gli itinerari culturali che attraversano l’isola. Segnaliamo quelle diretti alle aree archeologiche, alle necropoli e ai complessi nuragici (sono circa 7000), le testimonianze tipiche della cultura dell’isola. Quindi attenzione, non andate in Sardegna unicamente per un solo scopo. Il viaggiatore che si avventuri in questo vero e proprio microcontinente non dovrebbe soffermarsi esclusivamente su uno solo aspetto: le spiagge, le citta`, i panorami selvaggi, i nuraghe testimoni di una avanzatissima civilta` neolitica, si tratta di grandiose costruzioni di pietra a forma di torre che vennero erette in epoche remote un po`
ovunque, e impiegate come abitazioni, inespugnabili castelli, ma anche come templi in cui adorare misteriose divinita`. Tra quelli piu’ importanti: A quattro chilometri da Orroli, un centro agro-pastorale nel Sarcidano, sorge una delle più importanti testimonianze della preistoria sarda: il Nuraghe Arrubiu, si tratta dell’unico esempio di nuraghe pentalobato, originariamente sormontato da una torre alta circa 30 metri, costituito da un centinaio di capanne a pianta circolare ed elissoidale. Proprio di fonte al nuraghe sta sorgendo uno dei complessi di agroturismo meglio integrati con l’ambiente;
Sa Asienda di Gino Vargiu. Poco distante, il Lago Flumendosa, con le sue gole selvagge, è il luogo ideale per la canoa mentre il Lago Mulargia, circondato da morbide colline, è teatro di gare di canottaggio. In entrambi si pratica la pesca sportiva. Un altro nuraghe  da visitare è quello di Santu Antine in provincia di Sassari. Il suo primo impianto e` del periodo del bronzo medio e fu frequentato sino in eta` romana. E’ costituito da una torre centrale a tre piani  circondata da un imponente bastione con tre torri ai vertici che racchiude un cortile e un pozzo. Si trova presso Torralba, dove si visita il Museo della Valle dei Nuraghi in cui sono raccolti gli oggetti provenienti dagli scavi. La provincia di Nuoro conserva altri insediamenti importanti. Se siete in questa zona, non mancate una visita ad Orgosolo, sorge su un  ripido pendio e fra le strette strade del centro spiccano, dipinti sui muri delle case, coloratissimi murales (a sfondo sociale e politico) che dagli anni Sessanta ad oggi ripercorrono un pezzo di storia italiana. Un’opera di denuncia e di memoria in un paese tradizionalmente popolato da pastori, posto al margine settentrionale della Barbagia.

Da visitare anche le Chiese romaniche, le seicentesche torri di avvistamento spagnole disaminiate lungo la costa sarda. Le tradizioni, le feste locali, alcune note piu` di altre, ma tutte dalle profonde radici del passato, costituiscono altrettanti motivi che possono movimentare una visita in Sardegna, affascinando il viaggiatore, rendendola indimenticabile. A Tuili, nel nuorese, vi è un’importantissimo retablo del XVI secolo, di Antonio Cavaro, La peculiarità storica di questo Maestro, oltreché nei personaggi, è da rivelarsi nei paesaggi, la cui perfetta prospettiva e le dosate proporzioni ricordano quelli umbro-toscani di Pier della Francesca e Leonardo da Vinci.  conservato intatto e visibile presso la parrocchiale del Paese. A pochi minuti, a S. Maria de Is Aquas, a Sàrdara vi è il più importante complesso termale della Sardegna, le Terme di Sardara, le acque minerali della Fonte Meraviglia sono uniche in Italia per le loro caratteristiche, in tutto simili a quelle di Vichy, in Francia.
Ogni angolo della Sardegna e` testimone e custode di antichi fatti che oggi rivestono il carattere della tradizione. Le feste popolari, proprie di ogni citta’ o borgo dell’isola, allietano la vita locale rievocando antichi riti, come ad esempio la Sartiglia di Oristano, si svolge a carnevale ed e` una gara equestre a squadre. Protagonista Su Componidori, il cavaliere piu` abile, ma anche il giovane piu` onesto e virtuoso della citta`, la piu’ conosciuta e certo sugestiva per gli antichi rituali cavallereschi.   la processione dei Candelieri di Sassari il 14 agosto, di origine catalana. La sacra di Sant’Efizio patrono di Cagliari, si svolge il 1. Maggio da oltre 300 anni e raggiunge il culmine nella grande sfilata di popolani che indossano i costumi e ornamenti di tutte le contrade. La festa del Redentore (a Nuoro l’ultima domenica di agosto) risale al 1900 ed e’ un vero e proprio festival di canti e di balli sardi.  Ci sono paesi all’interno della Sardegna, quasi sconosciuti alle carte geografiche, dove il tempo si e` fermato. E con il tempo anche le tradizioni sono identiche a una volta. Soprattutto nel cibo. Ancora oggi ci sono dei dolci fatti con la stessa ricetta dei nostri nonni.
Launeddas (flauti di canne dal suono armonioso) e ballu tundu (danza popolare allegra e ritmata). Costumi preziosi e scenografiche cavalcate. Le tradizioni del popolo sardo sono antiche e profonde e, soprattutto, tuttora conservate con orgoglio.
Il calendario delle feste abbraccia tutto l’anno: da gennaio a dicembre sono piu’ di 200 in ogni localita’ dell’isola. La penultima domenica di maggio, a Sassari, e’ di scena la tradizionale Cavalcata sarda. Una delle poche feste popolari che non possa vantare un’origine religiosa, dal momento che in passato veniva organizzata in occasione delle visite dei regnanti. Il momento culminante della spericolata corsa di cavalli e` il Palio, in cui si rinnova l’ardire e l’orgoglio della balentia isolana. A contorno della spettacolare esibizione, la sfilata di preziosi costumi e ornamenti e una rassegna notturna di canti e danze tradizioni.
Non e` strano, da parte di amici che abitano a Roma o altrove, sentirsi chiedere, a persone che si recano in viaggio in Sardegna, se rimane uno spazio nel portabagagli della macchina, mettere anche un po` di pane carasau, una o due pezze di pecorino sardo, oppure qualche bottiglia di Vernaccia di Oristano o di Malvasia di Bosa, un po` di bottarga. La cucina dell’isola e` strettamente legata ai prodotti del patrimonio agricolo, ittico e della selvaggina presente. Una cucina, pertanto, antica come quella pastorale e modesta come l’uomo di campagna. Una cucina fatta di cose genuine e semplici, con poche manipolazioni ma dal sapore deciso e naturale. Le specialita` sono diverse e si differenziano da provincia a provincia, cosi` come i modi di parlare, le feste paesane, i canti, l’artigianato.
Il viaggiatore che ritorna dalla Sardegna porta  con sé memorie profumate.
Tutte queste dimostrazioni di vitalita` culturale costituiscono la base, le fondamenta di una struttura sociologica che, accanto al culto e al profondo rispetto per le proprie tradizioni, sa rinnovare costantemente la propria forma di esprimersi. Cosi` oggi, in Sardegna, accanto alle antiche feste popolari troviamo inziative all’insegna della piu` spinta modernita` e mondanita`: i campionati velici che accompagnano lo svolgersi della stagione estiva, oltre alle piu` moderne barche da competizione, prevedono regate per barche classiche e per le vele latine, di cui la Sardegna e` rimasta uno dei pochi centri esistenti. in Costa Smeralda, nucleo della mondanita` estiva, si susseguono   continuamente le iniziative che richiamano i volti piu` noti della cultura, della letteratura, cinema, pittura, TV, economia ed industria. L’arcipelago della Maddalena, alla ricerca di spiagge solitarie e romantiche. A ovest l’isola di Spargi, con le sue coste cesellate da deliziose spiaggette. Piu` a nord, l’elegante Budelli, isola capolavoro incorniciata dall’arenile color rosa e, dietro l’isola S. Maria, verdeggiante e sinuosa, che si allunga fino a baciare le scogliere della selvaggia Razzoli. La Costa Smeralda a sud e la Corsica, piu` lontana, a nord, completano lo scenario, tra i piu` incantevoli del Mediterraneo.
La Sardegna nel verde oltre la costa. Alla scoperta dell’altro volto dell’isola, attraverso facili itinerari tra antichi paesi  immersi nel verde della macchia mediterranea.
L’isola offre circa 9000 kmq di foreste: un patrimonio naturale di grande interesse per la flora, la fauna, il paesaggio, le sue bellezze naturali ed un ricco bagaglio di storia per meditare,  le emozioni del vento per navigare velocemente in emozionanti planate. Chiunque sia andato in Sardegna e sia stato in grado di cogliere lo spirito profondo in ogni singolo momento, della giornata sulla spiaggia, al passaggio di un tortuoso sentiero, alla scoperta di un’antica chiesa o un villaggio preistorico, sara` rientrato a casa rinfrancato e tonificato sia nel fisico che nello spirito. Perche` qui` l’aria e` limpida e costantemente rinnovata dal maestrale, laggiu` e` carica di ricordi storici che spingono alla malinconica meditazione, da un’altra parte il mare ritempra il corpo stanco, un sentiero ci porta alla ricerca di una fauna e una flora inconsuete. In molti paesi dell’interno sono nate cooperative di guide per accompagnare gli escursionisti all’interno
della regione. Per raggiungere i luoghi piu’ intimi  e nascosti dell’isola si seguono antichi percorsi. E’ questo il paradiso per chi ama il trekking e l’osservazione degli animali. Non e’ difficile ,infatti, scorgere cervi, cinghiali, volpi, cavalli selvaggi e le specie piu` rare di uccelli, come l’aquila reale, il grifone e il falco pellegrino. A piedi si possono fare interessanti escursioni attraverso l’Iglesiente, il Sulcis e i monti di Teulada, nella parte sud-occidentale dell’isola. Anche la Gallura e l’Ogliastra offrono eccezionali possibilita’ a chi ama passeggiare nella natura. L’albergo La strega di Villanova, in vista del lago alto Flumendosa, fra freschi boschi secolari che vi accompagnano anche per i 26 km che vi separano dal mare e dalle famose rocce di Arbatax.

Oristano nasce dopo l’anno mille e la tradizione vuole sia stata costruita con le pietre di Tharros abbandonata. Il periodo di maggiore splendore della citta` e` tra il 1100 ed il 1400 durante il Giudicato d’ Arborea. Dell’antica cinta di mura rimangono la Torre di S. Cristoforo, chiamata anche Porta Manna e l’opposta Portixedda: camminando a piedi nel piccolo e suggestivo centro storico, con al centro piazza Eleonora d’Arborea, si possono visitare la Cattedrale, e le chiede di S. Francesco e Santa Chiara. Merita una visita l’Antiquarium arborense: il museo espone molti reperti di epoca preistorica, una pinacoteca e una sezione dedicata al periodo dei Giudicati.
Nelle zone interne, meno battute dal turismo di massa, nel corso degli ultimi anni si e’ diffuso il turismo equestre. I centri ippici sono circa sessanta. Uno dei piu’ attrezzati  e` quello di Arborea (Hotel Ala Birdi), nel Golfo di Oristano. Ha una cinquantina di cavalli e maneggio coperto. Da qui si possono seguire diversi itinerari lungo la campagna oristanese fra pinete, stagni, colline, spiagge e scogliere. In poche ore di marcia si puo` giungere anche sull’altopiano della Giara di Gesturi-Genoni, dove vivono i famosi cavallini selvaggi. A Santulussurgiu in provincia di Oristano abbiamo visitato il museo della tecnica agricola che è ricco di oltre duemila oggetti provenienti della tradizione campestre. Inolrtre è presente una realtà artigianale costituita dall’elaborazione dei coltelli lussurgesi, a serramanico, antico strumento da taglio dai piu, suggestivi significati simbolici, ha sempre evocato immagini e accompagnato gesti dell’antico mondo agricolo e pastorale dagli artigiani Fratelli Mura di Vittorio che con mani sapienti realizzano dei pezzi unici.
La gastronomia sarda e` un mondo tutto da scoprire: dai ricchi culurgionis agli arrosti di cinghiale, la bottarga di Oristano alle aragoste di Alghero,  zuppe di pesce e ai dolcetti di mandorle.
In generale, pero`, i piatti tipici della cucina sarda sono di tipo contadino: minestre, verdure, formaggi e carni di agnello e capra e, soprattutto il “porceddu” il famoso maialino arrosto.
Alcuni piatti tipici tradiscono inoltre la provenienza ‘esterna”, come il cus-cus di Carloforte, le “empanadas” e la “lepudrida” di provenienza spagnola e araba. Lungo tutta l’isola, la cucina e variegata e gli stessi piatti subiscono lievi varianti che moltiplicano il piacere  della scoperta e della comparazione.
Cagliari,  collocata al centro della bellissima costa meridionale dell’isola, che ha le sue estremità a Capo Teulada a ovest e a Villasimius ad est,  è ideale punto di partenza per una serie di escursioni: Cagliari riassume in se tutta la storia della Sardegna, città di origini fenicio-puniche, ha ancora oggi imponenti resti romani., fare un giro di ricognizione alla scoperta del passato, le cui vestiglia più imponenti sono quelli di Nora, città romana, a trenta chilometri da Cagliari e di Burumini, imponente fortezza nuragica a settanta chilometri. Un clima che, e tutto l’anno si può praticare l’attività velica, oppure andare alla scoperta di mille insenature  del litorale. Il porto turistico di Marina Piccola, davanti alla grande spiaggia del Poetto, una delle più belle della Sardegna, per ammirare il volo dei fenicotteri rosa. Ma non cè solamente il mare di Cagliari, ma tutta la Costa Sud è incantevole, dove il sole e il mare cristallino fanno da cornice ad una natura superba,
unica al mondo. Un irripetibile museo all’aperto per ammirare i segni dei popoli che nei diversi millenni hanno lasciato le loro spettacolari testimonianze. Con il suo clima mite tutto l’anno, i paesaggi, le feste, il folclore, le tradizioni, le coste, e le spiagge ancora intatte, una cucina caratteristica unita alla tradizionale ospitalità del popolo sardo, vi aspetta per regalarvi ogni giorno nuove scoperte.
Per questo, viaggiare in Sardegna non deve portare a indugiare su un singolo aspetto di questo multicolore continente in miniatura.
Si avra` la migliore conoscenza esercitando la curiosita` e la ricerca, con il doveroso rispetto per una cultura autentica e genuina che e` giunta a noi dopo innumerevoli sofferenze e travagli.


Come arrivare
Con Alitalia (06-65641) voli per Alghero da Milano, Bologna e Roma; per Olbia da Roma, Milano, Bologna, Verona, Torino e Pisa sono assicurati anche da Meridiana, (0789-69300). Per spostarsi conviene noleggiare un’auto: rivolgendosi all,Avis (06-41994).
Traghetto
Se si preferisce avere la propria auto a disposizione e` d’obbligo il viaggio in traghetto. La Tirrenia (06-4742041) collega giornalmente Genova oppure da Civitavecchia con Porto Torres e Olbia. Oppure i traghetti Moby Lines (0565-9361) navigando sulla rotta Livorno-Olbia.
Acquisti
Tappeti, ricami, merletti, ceramiche, cesti di paglia intrecciata e oggetti in rame a sbalzo: il meglio dell’artigianato sardo si trova negli show room I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianato) che garantiscono autenticita` e qualita` dei prodotti. A Sassari, Padiglione dell’Artigianato ai Giardini pubblici; ad Alghero, Via Catalogna 56 ed altre citta`.
Informazioni
Ente Sardo Industrie Turistiche, Via Mameli, 97 Cagliari (167-013153).





venerdì 2 agosto 2013

Le case sugli alberi

Le case sugli alberi

di Giuseppe De Pietro



Fuga romantica o voglia d’avventura? Sparse da un continente all’altro, scoprite con noi le più incredibili opere architettoniche sospese fra cielo e terra

La casa sull'albero Teahouse Tetsu è stata creata da Terunobu Fujimori a Hokuto City, nella regione di Yamanashi, in Giappone. Interamente in legno, immersa tra i ciliegi in fiore.
                   
C'e n’è una, in Giappone, immersa nel rosa dei ciliegi in fiore, che sale verso il cielo sorreggendosi al solo tronco di un cipresso. Ce n’è un’altra, in Canada, che può essere appesa ovunque: è a forma di sfera ed è isolata per resistere fino a 20 °C sotto zero. E poi, in un bosco della Svezia, ce n’è un’altra rivestita di vetro a specchio, che sembra galleggiare nell’aria.

Vivere in una casa sull’albero è il sogno di ogni bambino. Che, una volta diventato adulto, assapora l’idea di un rifugio tra i rami per concedersi una fuga dalla quotidianità. Sia per un po’ d’avventura, per un’evasione romantica o semplicemente per bisogno di pace. Senza dubbio una costruzione sotto le stelle incarna lo spirito del nostro tempo: chi non vorrebbe ristabilire un contatto con la Natura?

Sarà anche per questo che, seppur presenti nelle più antiche civiltà, ora si stanno diffondendo in tutto il mondo. Per farsi un’idea delle più belle e suggestive nel panorama contemporaneo c’è il libro Tree houses. Fairy-tale castles in the air, edito da Taschen. Scritto dallo storico dell’arte ed economista a Harvard, Philip Jodidio, raccoglie 50 costruzioni sugli alberi sparse da un continente all’altro e corredate da immagini scattate da diverse angolazioni.

Si va dai nascondigli da fiaba ai rifugi più audaci, collegati a terra da scale vertiginose; da quelle in materiali riciclati fino alle più avveniristiche, che s’innalzano come sculture tra le fronde selvagge. Dal ristorante alla stanza di un resort: su un albero può realizzarsi qualsiasi tipo di struttura. Basti pensare a quella a forma di nido d’uccello, come ai sistemi di ponti, torrette e cavi d’acciaio che si intrecciano agli arbusti in un complesso turistico nella foresta amazzonica peruviana.

Legata alla terra e sospesa nel cielo, una casa sull’albero è per molti aspetti emblematica dell’architettura stessa. Sfogliando il libro è curioso notare come oltre agli addetti ai lavori, siano diverse professionalità a cimentarsi con queste costruzioni: ebanisti, docenti universitari, carpentieri, agronomi. E tanti appassionati, perché il sogno di soggiornare in un castello in aria accomuna forse un po’ tutti noi. Ora, spiega Jodidio, si tratterà di capire quale corrente di pensiero emergerà con più vigore: chi punta tutto sul lusso e su ogni tipo di comfort oppure chi difende l’autenticità che può offrire un’esperienza del genere.

Certo la solidità della terra è una delle sensazioni fondamentali per l’uomo e stare sospesi ci può far tremare per la paura di cadere. Ma intanto da lassù vedremmo il mondo da un’altra prospettiva. E poi, ogni tanto, fa solo bene vivere un po’ tra le nuvole.

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